L'altra sera stavo guardando un documentario e ad un certo punto la voce narrante dice:
"ma torniamo un attimo al 1969...."
Brrrrividi ovunque ed un unico pensiero:
"Manco per il cazzo!"
Voglio nulla togliere a Neil Amstrong ed all'eccetera accaduto quell'anno, ma nel 1969 io avevo tutte le carte in regola per essere una fallita semplice (non la loser a trepalle che sono ora), forse l'unica nota positiva era che per una volta nella mia vita son stata la più giovane, in quanto nata ad ottobre, facevo parte dei pochi che andavano a scuola a cinque anni.
Il resto era troppo da sopportare per una bambina di quell'età:
Ero figlia di Ragazza Madre per di più meridionale.
In quegli anni Torino non era molto accogliente verso i meridionali, cartelli affissi dicevano 'non si affitta ai terroni' e mia madre aggiungeva nei pochi sprazzi di humour 'tantomeno se donna con figlia a carico'!
Un buco dove sistemarci lo trovò, non scendo in particolari, dico solo che almeno era in centro.
Siccome mamma era il contrario di me, trovò subito lavoro, forse anche più di uno, quindi era sempre a lavorare.
Invece io ero sempre sola!
A scuola non ero solo una delle poche che frequentava a cinque anni, siccome non era ancora di moda il divorzio, ero pure l'UNICA a non avere un padre.
Credo che questo mi facesse sentire inferiore e comunque non era per niente divertente quando, in prossimità della Festa del Papà, la classe tutta si prodigava nel produrre il regalo per il papà.
Forse per non farmi sentire diversa, io non ne ero esente e devo dire che se me lo ricordo ancora adesso, questa cosa deve avermi ferito parecchio.
Fortunatamente però, ero già simpatica e dopo i primi due regali a vuoto, imparai ad ironizzare sulla faccenda sia a scuola che a casa.... Sì, a casa.
Ai tempi, ero talmente una brava bambina che non volevo mia madre si accorgesse del mio disagio ed allo stesso tempo, volevo alleviare il suo, quindi tiravo fuori dalla cartella le minchiate che ci facevano preparare e le dicevo:"Meno male che non ho un papà a cui consegnare questa cosa brutta"!
Lei ha quindi creduto per molto tempo che la cosa non mi pesasse.
Credo che la simpatia unita alla piccola corazza spavalda che ero obbligata ad indossare, fece di me una piccola leader.
Trovai così considerazione tra le compagne di scuola che, in un certo senso affascinate, guardavano a ciò che avevo piuttosto che a quel che non avevo (Fiuuuu....)!
Trovai anche la mia prima migliore amica, Lory che, fortunatamente, abitava nel palazzo di fronte al mio.
Siccome ero sempre sola, venni praticamente adottata part-time dalla sua famiglia e la mamma di Lory divenne la mia prima seconda madre.
Non ho ancora perso il vizio di adottare madri che mi adottano, adesso ne ho diverse, la mamma di Ortensia, quella di Saretta, quella di Seba, persino mia zia...
A casa di Lory finalmente ebbi il quadro di come fosse vivere in una famiglia vera. Sua madre, non avendo i problemi della mia, appariva molto materna e serena, rassicurante, direi.
In questo modo non mi pesava tornare dalla mia di madre che, come ho detto prima, era il mio opposto, certo, era concreta ma introversa, orso direi e non aveva ne' il tempo, ne' le conoscenze necessarie per sfamare le mie sempre crescenti curiosità.
Siccome mi 'sfamavo' altrove, la cosa non mi pesava, finche' iniziò a tradire la mia fiducia.
Iniziai a dubitare di lei quando, già malata per gli animali, un giorno trovai un micromicio moribondo BELLISSIMO, bianco e rosso, l'avevo chiamato Alfredo. Mi aveva detto che avrei potuto tenerlo.
Quel giorno tornai da scuola tanto veloce da ingarbugliarmi le gambe, felice che qualcosa avrebbe cambiato il quadro della mia di famiglia, invece la delusione fu massima.
L'aveva 'dato via'!
Aveva dato via qualcosa che poteva farmi sentire meno sola!
Poi, un altro episodio talmente brutto che neanche lo voglio raccontare.
Iniziai a non dirle più niente di me, eravamo troppo diverse!
Così facendo si incuriosì lei ed arrivò il giorno in cui perse totalmente la mia fiducia:
lesse il mio diario!
Ovviamente non era il '69, avvenne più tardi ma l'idea del narratore del documentario mi ha fatto balzare non solo dalla poltrona ma anche indietro nel tempo, in un tempo in cui non tornavo molto volentieri, anzi, se proprio devo essere sincera, il 69 mi sta talmente sul cazzo che non lo trovo interessante neanche come posizione del kamasutra!
Gix, tu eri ancora in stato post-embrionale, per questo non sei citata!
4 commenti:
novabè, col gattino lacrimuccia.
Dimenticavo, forse prossima settimana finalmente vedo nostra madre!
2 anni e tutto il fallimento da costruire..tu che eri così sola sei riuscita a far sentire meno sola me in tutti quegli anni e a salvarmi dall'oblio (posticipato). Sister di quegli anni e di quella casa di ballatoio salvo solo i momenti divertentissimi e bellissimi con te. Seconda ma non meno importante ;-)
No vabbè, lacrimuccia venire a me a leggere commenti!
GRAZZZIE!!!!
Se solo non mi facesse così male, ne scriverei un altro subito!
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