lunedì 10 dicembre 2012

Lellazepam sconvolge Brindisi

Per diversi anni (un decennio), l'aggettivo che mi descriveva era 'Ingestibile'.
Ero ingestibile per il Sert, per gli amici che cercavano di tirarmi fuori dal fango, per i parenti....
Ingestibile divenne subito mio partner, mi piaceva.
Era più che ribelle, era più che punk.
Ero io.
Ecco, a me piaceva attirare l'attenzione, muovere a compassione, conquistare la fiducia, far credere di avermi sotto controllo eppoi tradire.
Spesso esageravo e il giochino era riconquistare la fiducia di coloro che avevo tradito.
A volte riusciva.
Quella volta no.
Di comune accordo lo psicologo del Sert e gli amici del 'Pool Salviamo Lella', decisero che ne avevo combinate troppe (specie di ritorno da Stromboli), ed approvarono ad unanimità il mio Esilio dalla Zia a Brindisi.
Vuota com'ero l'unico dispiacere che mi assalì fu quello di lasciare Torino, lo compensai subito con l'eccitante prospettiva di sconvolgere una città nuova!
Non ricordo se riuscii a farmi la pera d'addio a Porta Nuova e siccome non lo ricordo e non ricordo neanche il viaggio, la risposta è probabilmente sì!
Brindisi la conoscevo bene, conoscevo bene anche la Brindisi tossica perchè l'unico cugino che adoravo (quello adottato), praticava.
Praticava quando io giocavo a fare la brava ragazza e passavo i pomeriggi d'estate ad aiutare lui ed i suoi amici a far colletta per la roba e per le siringhe.
Mi sentivo così superiore!
Al massimo mi facevo qualche canna....


Trovai una Brindisi molto diversa:
intanto era inverno e non l'avevo mai vista in quella versione, in più mio cugino motivato dalla morte del padre nonchè mio zio, aveva smesso di farsi seguendo un programma presso la comunità Emmanuel che io detesto per metodo ma che a lui era evidentemente servita!
Trovai subito duro perchè in qualche modo cercavano di testare il metodo della comunità su di me e, segretamente,  inseguivano pure il sogno di mandarmici alla Emmanuel.
Mi portavano alle riunioni dei familiari, dovevo assistere ai discorsi di quelli che credevano di avercela fatta....
Io ironizzavo su tutto e scoprii che ironizzare in quel tipo di comunità, era peccato.
Per me invece era peccato non essere dotati di ironia.
Marcava male male.
Col cugino erano discussioni continue, vabbè che aveva smesso e allora chapeau! ma era cambiato storto, troppo serio come se smettere volesse dire diventare la massa, prima invece era un cazzone molto simpatico.

In casa si faceva economia per non so quale motivo, si andava a far spesa nei discount, le merendine (di merda) erano contate, le sigarette erano contate e purtroppo anche le Tavor erano contate.
Contavano anche i metri cubi d'acqua che usavo per fare la doccia.
Non mi facevano uscire da sola, non mi facevano vestire come volevo.
Soldi in tasca non me ne lasciavano.
Mio cugino mi aveva lasciato la sua stanza e siccome di notte non riuscivo a dormire, lessi quel che c'era: un libro del Basaglia 'I matti siete voi' che mi piacque molto anche perchè io mi sentivo la matta e poi 'Eva Luna' che mi fece troppo cagare e decidere che non mi piacciono le scrittrici donna specie se sudamericane.
c'era anche un enciclopedia mastodontica tutta su Lenin ma lasciai perdere...
La depressione da post carenza prese possesso di me e chiarì che alla partenza ero sì dispiaciuta di lasciare Torino ma soprattutto che ero stata scaricata dagli amici (un altra piccola sindrome d'abbandono).
Digerire questo da depressi era impossibile, in più ad aggravare la situazione arrivò svelta la Crisi d'Identità
Oh no, di nuovo!!! Avevo già cercato di affrontarla a Stromboli, perdendo....
Continuo a pensare che niente sia peggio!

Di nuovo a fingere, di nuovo a trovarmi fuori luogo ovunque, di nuovo a non riconoscermi allo specchio, di nuovo a far finta di interessarmi a qualcosa mentre invece pensavo solo a LEI!
Dato che c'ero, iniziai a fingere di essere di nuovo una brava ragazza, conquistai un po' di fiducia e acconsentirono a lasciarmi uscire da sola per piccoli tragitti.
In quei piccoli tragitti io speravo di incontrare qualcuno che usasse ma purtroppo Zia abitava in una zona bene.
Allora cercavo di approfittarne quando si andava in centro.
Ricordo che non pensavo ad altro, avevo occhi che roteavano in cerca di situazioni ambigue, a volte riuscivo a svincolarmi dalla sorveglianza stretta dei due per sparire e prendere contatti ma mi acchiappavano sempre prima della consegna.
Non mi restava che giocare in casa!!!
Sì, perchè in casa venivano spesso parenti di ragazzi ancora prigionieri dell'Emmanuel o amici di famiglia autoelettisi Salvatori della cugina di Torino.
Tutti intorno ad un tavolo sfoggiando spiccia psicologia, tutti convinti che se un metodo è buono per uno, è buono per tutti.
Io annichilivo sempre più e mi trovavo pure a fare i conti con una mentalità meridionale che non solo correggeva il mio look, ma mi impediva anche di essere quel po' di me sopravvissuto: "non stava bene ridere così davanti a dei maschi"!
Tra questi maschi ce n'era uno che aveva il fratello in C.T.* e che si chiamava Salvatore quindi, forse, si sentiva il più eletto di tutti a Salvarmi.
Io che ero campionessa in 'Relazioni d'uso' (si chiama così in psicologia, nella vita si chiama sfruttare gli altri), individuai subito in Salvatore il mio futuro lasciapassare per movimentare un po' la situazione.
Era sposato, aveva due figli ma io DOVEVO usarlo!
Secondo i miei lui era meritevole di Fiducia, io ne avevo macinata un po' e allora il Gran Giurì acconsentì a farmici uscire insieme qualche volta.
Scavai nel passato e tirai fuori la Lella seduttiva, quella che non ti lascia scampo, la Femme Fatale!
Salvatore cadde, in più riuscii a non mollargliela mai sennò che Femme Fatale sarei?
Veniva a prendermi, mi faceva Cd dei King Crimsom e dei Pink Floyd (che non sono proprio un toccasana per una depressa),  mi portava a comprare bottiglie di Vodka o  Porto Rosso al supermercato, io me le facevo boom boom, qualche canna....
L'eroina no, purtroppo non si presentò mai l'occasione ma l'importante era uscire di testa, sentirmi di nuovo io, lasciare a casa quell'involucro triste!
Bevevo poi si facevano scorribande in macchina, faceva persino guidare me sulla spiaggia, mentre cercava di baciarmi..
Evidentemente però Salvatore era poco accorto in casa, forse parlava troppo di me, forse era contento quando doveva venire a prendermi, forse la moglie era gelosa perchè con me si divertiva, forse la moglie era più intelligente di Salvatore ed aveva individuato che zecca fossi.
Insomma, poco a poco sgamarono  il mio gioco in più mi avevano beccata ubriaca una notte ma, peggio, ad una festa feci ubriacare pure mio cugino.
Scoppiò il MERDONE ero ufficialmente una stronza e  forse anche un po' troia!
Ero addirittura riuscita a giocarmi la fiducia destinata ad altri!
Io che ero davvero stronza, un po' ci godevo, non ne potevo più di tutto quel controllo, preferivo tornare REIETTA!
E' andata a finire che il biglietto per tornare a Torino me lo 'offrirono' Salvatore e la moglie, mi accompagnarono pure alla stazione e mentre salutavo dal treno, mi pareva di sentire il pensiero di lei sulla banchina, mentre muoveva la manina:
"Addio, brutta stronza"!
Ero finalmente felice, tornavo nella mia città ed il piano era perfettamente riuscito:
Attirare attenzione, muovere a compassione, conquistare fiducia e TRADIRE!
....e il controllo?
Il controllo non è roba per me, mi sento felice solo lontana dalle imposizioni; il controllo come il potere è deleterio, è fatto per i pazzi a me basta aver scoperto che la Fiducia è una cosa che DEVI a te stesso (poi si espande),  solo così si evita il tradimento!

P.S.: benchè questo sfogo me lo dovevo, mi spiace aver parlato di mio cugino Giorgio in seguito a quegli avvenimenti.
Prima di allora eravamo inseparabili.
Dopo c'è stato più niente ma solo perchè è morto ed io l'ho scoperto da poco.
Pensate l'ironia, è morto a causa dell'Epilessia, finchè si faceva, l'Eroina teneva a bada il Male!


Ricordo ai miei lettori che tutta quella cattiveria, quell'usare gli altri, quell'essere stronza, l'ho pagata a caro prezzo perchè è vero: TUTTO TORNA!


*C.T.: Comunità Terapeutica