giovedì 26 maggio 2016

il gatto nuovo

...veramente non è proprio nuovo, è di seconda mano ma tenuto bene.
Ho mai visto un gatto così grosso!; è completamente nero come parte della mia anima, carattere lunare, dorme tutto il giorno ma appena buio si desta e fa casino.  

Per questo ed altri motivi tra cui il fatto che è pure un po' tamarretto, l'ho chiamato Lello!
Appena mi viene voglia, pubblicherò foto.
Miaoooo

lunedì 9 maggio 2016

infami

E' capitato durante la seconda carcerazione; terminato il rodaggio nella sezione 'in attesa di giudizio' fui trasferita senza possibilità di replica e con immenso dolore nella (ai tempi nuova) sezione 'definitivi'.
Fu un duro colpo abbandonare le amiche e la sezione a cui ero abituata per finire tra l'altro nella cella meno rispettata del Braccio B, quella di Vera che voi conoscete come la slava volante.
Vi ho già raccontato che per cinque mesi mi ero come auto-punita; sotto torpore da terapia sempre, vittima dei sensi di colpa, niente stimoli, chiuso i ponti con l'esterno per orgoglio e vergogna, accettavo vessazioni e umiliazioni che mi feriscono ancora adesso ma che allora mi scivolavano addosso tanto me ne fregava di niente.
Un periodo davvero di merda che terminò con l'ammuraggio della suddetta Vera, reazione violenta che mi valse il titolo di eroina della sezione e la scelta di una cella più consona ad una tosta come me.
Scelsi la cella n.12, quella della Berta che anche se era una gobba di merda aveva il mio stesso humour (roba rara!). 

ho fatto un po' di riassunto perchè mi son resa conto che non ricordate proprio tutto quello che ho scritto, problema che ho anch'io quindi ecco qui 
Iniziai a riprendere vita, le nebbie si dissipavano e cominciavo a notare personaggi che mi parevano familiari; tra queste c'era una bionda figura che incontravo spesso in via Po, così chiesi ragguagli alle ragazze che identificarono la tipa come Liliana, nientemeno che la mamma di Debora!
Questa madre snaturata non solo aveva abbandonato la figlia ed i suoi cinque (o sei?) fratelli lasciandoli ad un destino quanto meno incerto ma cercava pure di minare la memoria (flebile) che le detenute avevano di Sdeb raccontando in giro falsità prive di riscontro tra cui spiccava un perentorio giudizio medico noto solo a lei: Sdeb era in aids conclamato!
E fù così che io ancora fresca di nomina (eroina della sezione), mi sobbarcai pure il compito di portatrice sana di verità, perchè io mi ci facevo con Debora, ci scambiavamo pure le siringhe (eh sì!), non solo, eravamo andate insieme al Ser.T. a ritirare le analisi del sangue dove risultavamo entrambe negative all'Hiv!
Berta manco la conosceva Debora ma in quel luogo ogni cosa ti distolga dalla routine è cosa buona quindi appoggiò la mia sete di giustizia ed iniziammo a lavorare per sputtanare la madre di Deb, cosa non facile perchè il marito -grosso importatore di tappeti orientali- andava ogni settimana a farle colloquio recando soldi nel c/c e pacchi di cibo ed abiti che lei elargiva anche in sezione (quel che non le piaceva, ovvio), per comprarsi la gratitudine delle altre; dovevamo quindi cercare il consenso di chi dei suoi regali se ne fregava.
Era solo una persona ma c'era ed abitava la cella adiacente a quella di Liliana; si trattava di una sinta piemontese che chiameremo Susetto, persona piuttosto inavvicinabile perchè aveva gli 'orari differenziati', vuol dire che per qualche motivo sconosciuto a noi detenute semplici lei faceva aria e doccia in altri orari e mai MAI socialità.
Si diceva fosse a causa della sua/o concellina/o che pareva uomo ma che la leggenda metropolitana volle in seguito definire ermafrodita e quindi non poteva fare la doccia con noi...chissà...
Pur se inavvicinabile Susetto aveva in simpatia me perchè ero una ladra e mi aveva vista in azione in via Barbaroux a tener testa ai ricettatori (certo, forse si è persa la mattina in cui causa carenza ho dato via il mio plaid di cachemire per 80.000 lire, sigh!), e le stava simpa pure la Berta in quanto quasi omicida di gargagnone (il solo fatto che dicessimo gargagnone in antico slang piemontese, ci faceva salire il punteggio di gradimento), eppoi la Berta era pure spesina ed essere amica della spesina è di vitale importanza perchè ha il potere di farti arrivare i flauti invece delle camille ed altri, molti altri dispettucci che i liberi non possono capire.
Insomma Berta iniziò ad indagare, cercò di tirar fuori fastidi che Susetto aveva nei confronti di Liliana e poco alla volta scoprimmo che la di Deb mother odiava profondamente le tossiche benchè facesse tutt'altro viso, non solo, le odiava al punto che si segnava quando ne vedeva qualcuna fusa cercando coincidenze sul ritorno dal permesso di questa o quella con l'intento di riferire nel dettaglio in direzione!
Ora, credo che nemmeno la Susetto avesse a cuore la vita delle tossiche ma certamente non avrebbe gradito una perquisa ministeriale dato che l'ultima volta le avevano trovato due cellulari (negli anni '90!!! roba che neanche tutti i liberi erano ancora provvisti di ciò).
Dovevamo giocarci bene questa carta, io non la volevo una così in sezione e neanche Berta che era giusto giusto una di quelle che andava in permesso ma purtroppo pure Liliana faceva vita ritirata e zero socialità quindi ci dovemmo lavorare la sua concellina che conoscevamo per una breve sosta in cella da noi e prima di quanto potessimo sperare, fummo invitate a cena da loro.
Liliana preparò una cena coi controcazzi o, come si diceva dentro, a tre mminchie, roba prelibatissima che però a noi faceva schifo, tutto un menù di pesce che sembrava di essere a Capri, polipi e piovre ovunque dal risotto al tiramisù, animali che noi travasavamo con orrore nel piatto di Mirella appena Liliana si distraeva (potrei scrivere un post intero solo riguardo la cena), ma dovevamo arrivare al dunque prima delle otto e i minuti scorrevano implacabili quindi quando giunse il caffè, tutto d'un fiato e senza fronzolo alcuno, le dissi che io ero la migliore amica di Debora e non avevo gradito affatto il fango che le aveva gettato addosso, non solo: "sappiamo che prendi nota circa i momenti di distrazione ed evasione dalla realtà, sai che questo atteggiamento verrebbe mal visto da tutte e siccome non abbiamo voglia di fare scandalo, tu da bravina stasera fai domanda per cambiare non solo cella ma sezione, intesi?"
Intesissime!
Il giorno dopo di buon ora per non essere vista, Liliana cambiò sezione per una più consona al suo essere, la sezione infami!

Purtroppo queste cose accadono pure da liberi, qui nella mia città. Può capitare che dalla provincia giunga un qualsiasi Machiavelli dei poveri che per qualche ragione per un po' di tempo abbia campo libero per fornire sue convenienti versioni senza contraddittorio e però si sa, le bugie hanno le gambe corte (almeno una!), tutti i nodi vengono al pettine e così via, insomma, stai preoccupata quando mi vedi.

P.S.: Torino è la MIA città