mercoledì 2 maggio 2012

sfiga e sorprese per lellazepam

Una volta mi hanno persino scarcerato con una settimana d'anticipo.
Giuro che tutt'ora non si spiega l'enigma: 
io ero dentro per quella faccenda delle tre videocassette per cui mi avevano dato otto mesi ma solo perchè avevo patteggiato che si sentivano di manica larga quel giorno e volevano darmi DUE anni, invece.
Si trattava di quella volta che avevo capito di essere alle Nuove solo quando, ripresami da superTorpore, avevo notato di avere Doctor Martin's privi di lacci.
Si trattava di quella volta che ero in cella con Elena e 'grazie!' al prete avevo saputo che mia madre non ne voleva più sapere di me.
Si trattava di quella volta che la madre della mia amica direttrice dell'Istituto mi aveva guardato con disgusto ma anche compassione.
Insomma, in sole due settimane avevo accumulato abbastanza sconfitte da farmi retrocedere in C2, credevo potesse bastare, invece la sfiga aveva deciso di scatenarsi:
un pomeriggio di pieno cazzeggio, ancora appannata dalla dose di metadone, mi chiamano in matricola.
Quando la matricola ti chiama di pomeriggio, è solo per dare brutte notizie, se poi è un venerdì 'quel numeo lì', puoi andare tranquilla che torni in cella pregna di merda, la cosa è talmente risaputa che la matricola di pomeriggio viene chiamata 
'Il Corvo'!
Siccome non ho alternative, scendo.
Questo carabiniere con sembianze di corvo tira fuori un po' di carte e mi dice che io sono reclusa per tal motivo, da tal giorno con pena di cinque mesi e quindici giorni.
Io gli dico che no, sono reclusa per quell'altro motivo lì, da tal altro giorno con condanna a otto mesi.
Lui guarda le carte.
Anch'io guardo le carte e l'unica cosa che pare chiara è che mi sarei fatta sia i cinque mesi e quindici giorni che gli otto mesi.
Quello che nessuno riusciva a spiegare è come mai io risultassi detenuta dalla settimana prima del mio ingresso reale, insomma, risultavo detenuta mentre ero ancora in libertà a delinquere e farmi come si deve!
Accettai l'ennesima sconfitta perchè la prima cosa che impari in galera è che le tue ragioni non hanno peso, sei impotente, sei nelle loro mani pasticcione e, soprattutto che, ora che sei prigioniera e ti hanno in pugno, ne approfitteranno per farti scontare tutto quel che si può.
Torno in cella ancora sbalordita per l'enorme errore e certa che non mi sarei messa di traverso dato che l'unico modo per dimostrare che ero libera quella settimana lì, era esibire altre denunce a piede libero!
Quando lo stupore scende, mi sale la depressione: non solo non sarei stata libera per il mio compleanno, mi sarei fatta dentro pure Natale, Capodanno e anche Pasqua!
...arrivarci a Pasqua...
Si trattava di quella volta che ero finita nella cella di Vera e, ora che ne scrivo, capisco perchè mi ero autoinflitta l'ulteriore pena di inerzia fisica e cerebrale: avevo accusato il colpo!
Il Ministero e la Vita mi avevano presentato il conto:
5,15 +  8= 13 mesi,15 giorni; sottrai la mamma e tutto quello che avevo fuori, moltiplica per depressione da carenza+cella con Vera= ZERO
Zero Lella, Zero voglia di vivere, Zero voglia di reagire.
Un libro nello scaffale da rispolverare a fine pena.
***
Invece, come sapete, mi ripresi, feci volare la slava e, da vera Fenice, risorsi dalle mie ceneri.
Lavoravo come scopina, ero in cella con la mia DAVVERO amica Berta che andava in permesso e tornava imbottita di 'sostanza', frequentavo il corso di informatica e mi mancava una settimana per l'Attestato....  
...diciamo pure che mi divertivo parecchio, 
quando un pomeriggio, mentre eravamo in cella a fare socialità con Edy a spartirci via naso i proventi del permesso della Berta, sull'uscio della nostra cella arriva l'Agente che Urla il mio nome e mi dice di uscire.
Noi eravamo belle lesse, mancava poco alle otto (fine socialità), prendiamo per il culo l'Agente e le diciamo:
"Guarda che è Edy che deve uscire!"
Questa ce l'aveva proprio con me, invece! 
Ripetè il cognome e impunemente aggiunse:
"Sei scarcerata!"
Le tenebre si impossessarono di noi (di me, soprattutto).
Era incredibile, in genere non si attende altro che una notizia del genere, non vedi l'ora di uscire, passi giorni, mesi, anni, a fantasticare su ciò che farai una volta Libera, invece mi comportai come una nera che, vi ho già raccontato, le nere non avevano tutta questa voglia di tornare diciamo 'libere', sapevano ciò che avrebbero dovuto affrontare: 
una schiavitù più bieca.
Beh, diciamolo, io non ero veramente nera, quel che faceva paura a me, era che non sapevo cosa avrei dovuto affrontare fuori, in più non godendo dei benefici della fratellanza tipica dei neri, non potevo contare su nessuno e comunque vivevo come un INGIUSTIZIA PROFONDA quest'idea ASSURDA di scarcerarmi una settimana prima, una settimana prima dell'Attestato, prima che mi fossi organizzata per il 'fuori' e in più ero fusissima, non avevo nemmeno l'input del "vabbè, mi faccio un MegaPerone"!
La Berta l'aveva presa peggio di me.
Non mi attaccai ai muri proprio come facevano le nere, ma provai a convincere le Agenti che accorrevano SCANDALIZZATE a tenermi fino al mattino, quando avrebbe aperto i conti correnti, per poter prendere il denaro che avevo guadagnato lavorando in galera, mica potevo uscire senza una lira. E dove sarei andata poi?
Ragazzi, ero preda di quella PAURA paralizzante che ti attanaglia la nuca come una ganascia!
Questa paura probabilmente si è resa visibile sul mio musetto che sormontava un corpicino diventato ormai oltre i 70 Kg (dicevo che la testa sembrava un bottone confronto al resto), certo non potevano tenermi lì che quando il Ministero decide, devi fare come vuole lui, in più se non ti scarcerano scatta il Sequestro di Persona, però si diedero tutte da fare per trovare una soluzione:
Edy mi avrebbe lasciato casa sua (e solo di ciò ci  sarebbe da scrivere un libro intero) e l'Agente mi sganciò dal suo personale portafoglio un Cinquantone, così non scassavo più il cazzo con la storia dei conti correnti, insomma, dovetti uscire per forza.
Forse il Ministero si era reso conto dell'errore fatto dalla Matricola quel venerdì pomeriggio e mi aveva scalato la settimana senza avvertirmi, non lo so, nessuno sapeva spiegarmi perchè mi scarceravano in anticipo, come vi ho detto prima, quando sei recluso sei impotente e ti devi fidare delle loro mani  pasticcione, nel bene e nel male!

P.S.: quando tornai il giorno dopo per prelevare il mio 'Stipendio', sulla scheda non era segnato il debito con l'Agente, quindi non restituii il cinquantone e ciò mi riempì di gioia, il vento era cambiato, il Ministero era mio complice nel furto di denaro ad un Agente penitenziario, non è da tutti!