mercoledì 12 novembre 2014

Una giornata interminabile

...quindi anche il post lo sarà. Vi va bene che, pur sforzandomi, non ricordo molto della giornata lavorativa e dunque inizio dal momento clou, cioè da me che resto con tutta la refurtiva nel sacco perchè per qualche motivo (retata? ero arrivata tardi?), la piazza era priva di ricettatori, il che vuol dire che io ero in carenza sparata e senza una lira in tasca benchè mi fossi sbattuta tutto il giorno per rubare.
No money, no drugs!
Ai tempi me la facevo con un ragazzetto carino che bazzicava la sala giochi di Via Barbaroux, la via era stata punto di riferimento per i tossici della prima ora, quelli politicizzati, artistizzati, musicizzati della fine anni '70, metà '80, il sindaco della zona era il Grande Peppo Parolini (che son certa tutti ricordiamo con grande affetto e malinconia), poi era stata purtroppo rivalutata ma dopo una decina di anni tornò agli antichi splendori: si trovava  tutto quel che serviva ad un buon tossico, dai ricettatori, ai colleghi ladri con cui passarsi dritte, alle droghe più disparate anche provenienti da India e Tahilandia, il tutto incorniciato dalla presenza di vecchie e grasse puttane che stazionavano davanti ai loro portoni con la sedia (una purtroppo è stata uccisa da quel micro-dotato di Minghella, noto serial killer....), robe come se ne vedevano solo nei caruggi di Genova ma, torniamo a noi, anzi a me disperata che dovevo per forza far fuori la mia mercanzia per coronare il mio bi-sogno.
Mi recai come un automa alla sala giochi per vedere se trovavo qualche ricetta che faceva cisti giocando alle macchinette. Niente. Trovai però il mio ragazzetto di cui proprio non ricordo il nome, facciamo Davide...
...Davide mi promise di aiutarmi, ovviamente avrei dovuto offrirgli da farsi ma in quei momenti va bene tutto, basta che si svolti.
Lui dice che dovremmo provare ai murazzi, la refurtiva era buona, magari qualche pusher me l'avrebbe presa in cambio di qualche dose.
Ci sarebbe da aprire anche una parentesina sui murazzi che grazie ai neri che avevano lanciato la moda delle bustine di coca a sole cinquantamila lire (prima di loro erano almeno 300 mila al grammo), avevano fatto del luogo un posto molto frequentato anche nel pomeriggio. Di solito non ti scontravi mai col popolo della notte semplice ma poi, sai com'è, la droga piace a molti e la zona diventò punto di riferimento per tutti a qualsiasi ora ed in pochissimo tempo.
In poche parole, era lì lì per sputtanarsi.
Io ci andai con Davide ai muri ma i neri volevano il grano, non cose.
Mi impuntai per necessità ed entrai pure in qualche locale che ormai, vista l'ora, erano aperti, per vedere se c'era qualche possibile acquirente mentre il ragazzo mi attendeva fuori con le borse del maltolto.

Il ragazzo avrebbe dovuto attendermi fuori con le borse dovrei dire, perchè ad un certo punto esco e non lo trovo più!
Non potevo credere che questo mi avesse fottuto così e mentre la paura si accaniva in zona nuca, la parte più gaggia di me continuava a cercare questo pezzo di merda tra la gente.
Ma la merdaccia era svanita!
Così presi il primo bus e mi diressi nuovamente in sala giochi dove arrivai giusto in tempo per vedere l'infamone allontanarsi in motorino con un suo compare e le mie borse, ovvio.
GRRRRR!!!
Persi la testa ed iniziai a minacciare ed inveire contro chiunque nel locale, dagli avventori, al padrone, ai fancazzelli coetanei e amici di colui che aveva rubato ad una ladra (è una cosa dura da mandare giù, giuro!). Non potendo chiamare madama, mi sfogai così e continuai anche quando mi sbatterono fuori finchè una squadretta di cinque o sei ceffacci uscì e ad ogni mia parola mi arrivava uno schiaffo o un pugno, n'importe quoi.
Io stentavo a credere che si mettessero in tanti contro una donna ma per loro ero solo una tossica impazzita,
merda, feccia e in più i loro colpi non mi tacevano e questo li rendeva ancora più violenti e allora caddi per terra e loro, inarrestabili, continuarono con calci, parolacce, forse sputi e non smettevano più.
Ero chiusa ad uovo, ricevevo colpi in ogni parte del corpo ma quel che mi faceva più male era che nessuno interveniva per togliermi di dosso questi escrementi della natura!
Per rassicurare chi mi vuole bene, informo che ad un certo punto i colpi non li senti più, senti solo il primo per benino ma quando sei per terra non ci fai più caso, non senti dolore, speri solo che finiscano in fretta.
Smisero anche loro finalmente!, mi rialzai, mi ripulii, ero bombatella ma niente che non potesse passarmi con un bel perone quindi mi rimisi subito in modalità sbattone e ripartii, destinazione Murazzi, again.
Qui la storia diventò lunghissima; chiedere roba a gancio non era la mia specialità, in quanto donna, loro vogliono almeno trombarti, anche se hai un occhio nero e lividi ovunque.
Cercai di accollarmi a qualcuno ma ne ricavai solo una lista di gente a cui non avrei mai più offerto niente. Delusione e dolori che iniziavano a diventare importanti e si miscelavano a quelli della carenza che incalzava sempre più mi rallentavano eppure, so che è difficile spiegarlo a persone normali, era come se non fossi stanca, io non mi sarei fermata finchè un ago non avrebbe trovato la mia vena!
Mentre facevo l'ennesima vasca del lungofiume, mi sentii chiamare.
Porc putt!!!, non può essere, questa è proprio la giornata più sfigata della mia vita!!!
Era Mac, un cazzo di negrone che una settimana prima mi aveva venduto pacco ed io (che proprio non sopporto i pacchi), l'avevo sputtanato in Piazza (Porta Palazzo), davanti a tutti gridando di non prendere roba da lui che era un malazionista, un infame, aveva merda e....  state attenti!
I ragazzi avevano seguito il mio consiglio e Mac aveva avuto la Piazza rovinata!
Figuratevi la mia gioia nel vederlo nel giorno più pesto della mia vita (fin lì)!
Tremante mi avvicinai lo stesso, tanto ormai...
Forse credevo già nell'impossibile o comunque quel che mi disse mi mise su quella via perchè Mac, non era per niente incazzato con me, mi chiese scusa, avevo ragione io per l'altra volta, voleva farsi perdonare e mi regalò un bel bustone molto buonissima (così disse, che volete da me?).
Non ci potevo credere a tanto culo, lo sapevo che Gesù non poteva abbandonarmi, YUPPI!!!!
Eeeeh, yuppi.... ....yuppi cosa?
Non ci crederete ma un momento dopo che mi consegnò la busta ed erano già le tre, i murazzi iniziarono a riempirsi di sbirri in divisa e non dove non non sta per in borghese ma per gente che sembrava normale, tipo jeans e t-shirt solo che in vita avevano il manganello attaccato alla cintura.
Saranno stati trecento e non esagero, la più grande retata che i murazzi ricordino!
Avevano chiuso tutte le vie: le due salite e pure le scale di mezzo in cima alle quali si vedevano solo cellulari e celerini che controllavano documenti su documenti e chi non li aveva, dritto nel cellulare! Non c'era via di scampo, chi era dentro, era dentro!
Cazzo! Non potevo farmi asciugare la roba pure dagli sbirri dopo una giornata simile, era troppo! In più, per sicurezza, avevo lasciato la borsa da Giancarlo (il locale) con i documenti dentro.
Aggià cazzo, Giancarlo...
Entrai anche se ultimamente non è che scodinzolassero quando mi vedevano ma sai, dovevo prendere la borsa e la situazione era talmente anomala che mi accolsero bene, quindi decisi di esagerare, presi la borsa che conteneva gli strumenti (siringhe, fiala, filtri), e mi andai a fare nel bagno. Pazzescamente trovai pure la vena e quasi al primo colpo!
La ruota era girata!
La roba era molto buonissima davvero ed ora che non avevo più niente da nascondere, neanche le pupille che erano sparite, potevo affrontare anche gli sbirri con la forza che solo dea Eroina ti sa dare!
Salgo le scale di mezzo, mi fermano, mi chiedono i documenti, glieli porgo tranquilla e sicura di me e  questi iniziano a ridere, ma proprio a ridere di gusto con la mia C.I. in mano...
...Scusi, cosa c'è da ridere tanto?
"Secondo lei?"
Mi passarono la carta di identita aperta e guardai la foto..
Oh, quel cazzone di Giancarlo non mi aveva disegnato dei mustazzi alla Vittorio Emanuele?!?
Troppo ridere davvero! Questa cosa mi fa ridere ancora oggi!