venerdì 29 novembre 2019

vecchi



Temo la vecchiaia.
Non tanto la mia, ultimamente temo di più la vecchiaia degli altri.
Non scherzo; 
io nonostante il tentato suicidio durato una quindicina d'anni,  grazie a Shiseido, cibo, ginnastica e nanna almeno otto ore sto reggendo il colpo ma i miei coetanei son messi molto male!
Mi è capitato di incontrare amici che non vedevo da tempo, non tantissimo tempo eh, magari due/tre anni, resi irriconoscibili dal passare del tempo.
Premetto che non dipende dalla mia prosopagnosia;
se tu aggiungi ciccia, barba speziata (sale&pepe), capelli latitanti e rughe da mancata cura, mi diventa una sfida riconoscere persone con cui ho passato parecchio tempo.

Quindi pliz, fatelo per me: o prendete una foto di com'eravate e ve l'appuntate sul giubbotto oppure datevi una mossa nel vero senso della parola, correte, pedalate, fate qualcosa per i capelli (TINTA!!!), tagliate quel pizzetto PadrePiiesco e soprattutto non ci rimanete male se non vi riconosco che stavolta non è colpa mia!


 

mercoledì 20 novembre 2019

#2



Dopo Lory  ho cambiato genere, son passata agli amici maschi.
I ragazzi erano più maneggevoli, semplici, non c'era quella competizione estenuante.
Frequentavo una compagnia di San Mauro, limonavo con un certo Livio mentre baccagliavo anche il resto del paese.
Tradotto sarebbe che facevo la profumiera, cioè la facevo annusare senza mollarla, al massimo concedevo lunghe lettere che scrivevo durante le ore di scuola ed ero corrisposta (letteralmente, nel senso che mi rispondevano).
Non mi chiedete che bisogno c'era di scriversi la mattina se poi si passava tutto il pomeriggio insieme perchè non lo ricordo, forse per nascondermi da Livio che certo non avrebbe gradito tanta corrispondenza coi suoi amici.
Eppure che non era l'uomo della mia vita avrebbe dovuto capirlo all'istante, non volevo mai stare sola con lui, lo vedevo solo quando c'era il resto della compagnia e dopo poco neanche limonavamo più; mi dava fastidio.
E lui mi dava della lunatica.
Sì, l'ho detto all'inizio, gli uomini sono semplici. 
...continua
 


giovedì 7 novembre 2019

amiche



La mia prima migliore amica si chiamava Loredana, per tutti Lory.
Dalla prima elementare alle superiori siamo state sempre insieme, a casa mia tornavo solo per cena.
Aveva delle occhiaie pazzesche!, poteva fare invidia alle gemelline di Shining ma a me sembrava fosse molto più bella di me, per questo motivo ed anche perchè viveva una situazione molto più agiata della mia, credo di aver sofferto del complesso d'inferiorità anche se per tutti eravamo solo Lorella.
Nessuno sapeva esattamente chi fosse Lory e chi Lella.
Come Luca e Paolo, Rick e Gian, Ale e Franz, ecc.
Mi vergogno a ricordare che spessissimo ci vestivamo anche uguali.
Ora potrei dire che era a causa della mia scarsa autostima ma era comunque lei quella che si poteva permettere di comprare i giornali, lei quella informata circa le tendenze e quindi io seguivo.
Anche a scuola credevo di essere meno intelligente di lei.
Non era così.
Dalle medie siamo uscite entrambe con distinto ma io avevo ricevuto un encomio particolare circa un opera in creta che onorava le vittime del terremoto in Friuli. 

Posso dire che la mia amicizia con Lory sia stata la mia prima forma di dipendenza e col senno di poi devo ammettere che ne avevo bisogno perchè frequentando casa sua potevo vedere com'era fatta una famiglia normale.
Nel mio palazzo non avevo begli esempi a partire dal mio micro nucleo privo di padre.
Anna, la mamma di Lory era super affettuosa, accogliente, divertente.
Il padre era veneto, faceva il muratore se parlavamo con amichetti proletari mentre, siccome aveva a libro mastro un dipendente, se parlavamo con amichetti di altro ceto, lei diceva che era un imprenditore.
In questo modo ho imparato che i punti di vista possono cambiare parecchio.
Quando dovevamo dividerci per le vacanze però soffrivamo entrambe.
Avevamo paura che cose importanti come le mestruazioni o il primo bacio ci accadessero a distanza ed era sempre la prima cosa che ci chiedevamo al ritorno.
Per le mestru non abbiamo potuto intervenire in alcun modo, son venute prima a lei ma per il primo bacio ci eravamo organizzate per benino: 
abbiamo deciso un pomeriggio all'oratorio scegliendo chi non ci faceva troppo cagare (il catalogo era scarno), li abbiamo baccagliati un attimo, ci siamo fatte invitare ad uscire e li abbiamo portati ai giardini Reali quelli dentro e nei pressi della fontana delle quattro stagioni  abbiamo compiuto lo scambio di saliva, come lo chiamavamo.
Dopo li abbiamo mollati al giardino, proprio così, sedotti e abbandonati.
Ridevamo come due sceme mentre tornavamo a casa, non ci era piaciuto per niente baciarli, il mio, tale Leto Barone che non ho mai capito come si scrivesse e nemmeno quale era il nome, aveva la lingua fredda.
Il suo l'aveva sbavusciata tutta.
Insomma, crescendo siamo diventate un bel po' stronze!
Eravamo convinte di essere le migliori (e forse avevamo ragione), arroganti con tutti anche perchè eravamo le cocche di certi delinquentelli più grandi di noi.
Ai tempi c'erano gli scontri tra zone proprio come in The Warriors e noi approfittavamo delle Giostre di Piazza Vittorio, luogo in cui TUTTI convergevano per fare a botte, per diventare amiche con rappresentanti di altre zone di modo da poter andare anche fino a Porta Palazzo senza avere problemi.
Frequentavamo solo gruppi dove ci fosse uno che piaceva a me e uno che garbasse a lei sennò si cambiava compagnia.
Ce lo potevamo permettere perchè stavamo diventando carine, Lory aveva scoperto un correttore di Elizabeth Arden che le attenuava parecchio le occhiaie ma eravamo sicuramente le migliori della Piazza (Vittorio) e del Bar di Mimmo di via Matteo Pescatore.
Il Bar di Mimmo era seconda casa; si giocava a calcetto, puntavamo tipi carini, juke box, battute tra amici ma alle 18.45
si svuotava automaticamente perchè tutti, delinquentelli e non correvano a casa per vedere Happy Days che iniziava alle 19.

Le scuole Superiori ci hanno un po' divise, non subito eh, prima ci siamo fatte bocciare due volte consecutive all'ITC per Geometri però ci siamo divertite tantissimo, tagliavamo solo, facevamo picchetti, io mi ero persino fidanzata col più figo della scuola, Marco (adorato!), stavamo a giocare a calcetto tutta la mattina coi nostri compagni o appoggiavamo operai in sciopero...
Un po' mi pesava che tagliavamo quando le materie non piacevano a lei ma come sempre seguivo...
beh no, veramente mi sento una disgraziata ad averle dato retta specie per quanto riguarda fisica e chimica che a me piacevano da morire.
Dopo questi due anni di sabba i genitori ci hanno diviso almeno a scuola.
Lei e mia madre hanno deciso che era buono fare Ragioneria.
A Lory faceva comodo perchè così avremmo potuto continuare a studiare insieme, a me invece ragioneria faceva davvero cagare!
Infatti a lei che andava al San Massimo (più lascivo in confronto al mio Leonardo da Vinci) è andata bene, io son riuscita con poco piacere ad arrivare fino alla Matura ma poi a frequentare l'Offidani (robe da prete), sono iniziati i rigurgiti ribelli e mi son presa il mio bel sette in condotta che mi ha portato alla bocciatura.
Ho anche iniziato a raffreddarmi nei suoi confronti; i rigurgiti ribelli riguardavano proprio tutto e finalmente ho deciso che MAI PIU' avrei fatto decidere della mia vita a qualcun altro, meglio sbagliare (ma anche no) seguendo le mie idee.
 
Lory aveva trovato Giacomo, fidanzato dal cazzo enorme! 
Non proprio l'ideale per una vergine. 
E non proprio l'ideale per me che ancora me ne fregavo del sesso ma soprattutto non volevo diventare l'alter di Giacomo.
Sì perchè Lory pretendeva che io stessi con lei finchè lui tornava da lavoro (faceva l'elettricista) e poi era gelosa se per caso uscivo con altre amiche.
Ed è infatti andata così, ho trovato altre amiche sia a scuola che nel palazzo (veramente quella del palazzo è sorella), ho iniziato a frequentare Joe, ad andare al Tuxedo, ad ascoltare musica ad uscire la sera.
Abitavamo di fronte ma non ci salutavamo più quando non riuscivamo ad evitare di incontrarci.
E finita così con la mia prima migliore amica.