mercoledì 22 febbraio 2012

Ginostra part II

Come per tutte le cose, belle o brutte che siano, ad un certo punto arriva la fine, per me arrivò il giorno in cui finii le Roypnol.
Iniziai a non dormire neanche quel po'.
Non so come spiegare, non è l'insonnia classica, è ancora peggio.
Spesso al mattino chiedevo a Malcolm se avevo dormito, io non lo sapevo!
Dormire era diventato una specie di torpore più netto di quel che mi accompagnava durante il giorno, ma questo non si avvicinava lontanamente a quello che gli umani chiamano sonno.
Non sognavo, non avevo quindi prove tangibili che dimostrassero che magari per qualche breve istante mi ero 'lasciata andare'!
La carenza, spietata, prese il sopravvento, mi ridusse ad una larvetta ansiosa, senza nerbo, sempre più piegata su me stessa.
Il respiro era breve e frequente per lo più localizzato neanche nella parte superiore dei polmoni, ma a livello della gola.
Andavamo in 'spiaggia'  e benchè ci fossero tremila gradi, io avevo freddo.
Mi buttavo in acqua e mi pareva di morire, mi mancava l'aria, mi prendevano crisi di panico.
Questo con l'acqua tutta, anche con quella del pozzo lanciata a secchiate, reagivo come qualcuno che stesse annegando.
Gorgoglii inclusi.
Cercavo persino di soffocarli i gorgoglii che nonostante la condizione fosse tragica, non volevo farmi prendere per il culo da tutti.
Insomma, mi mancava l'aria, proprio come nella canzone di Alice -Per Elisa-, il testo più VERO per quanto riguarda questo tipo di Addiction, non c'è Heroin e Johnny Cash che reggano:
"Vivere, vivere, vivere non sai più Vivere..
Lei ti ha plagiato ti ha preso anche la Dignità...
Fingere, fingere, fingere, non sai più fingereeeee
 

senza di Lei, senza di Lei ti manca l'aria"
ohooohoooh ooh, ohooohoo ohoooo....
Ossessionata com'ero, riuscii a convincere Malcolm ad andare dal medico del paese per vedere se aveva qualche benzodiazepina nel cassetto.
Il medico di Ginostra era TUTTOLOGO.
Era postino, ma la sua vera specializzazione era meccanico (?), all'occorrenza veterinario e, in caso di turista malandata, diventava pure medico.
Ovviamente era una specie di eremita e per raggiungerlo dovemmo scalare parte del vulcano.
Sentivo quasi il caldo della lava.
Sole e lava. Stavo sempre peggio!
Arrivati lì non riuscivo neanche più a parlare.
Parlò Malcolm che uscì con un bicchierino in mano...
Gli aveva dato venti gocce di Serenase.
Ventii gocce di Serenase per una messa com'ero messa io, equivalgono ad un insalata di valeriana o una tazza di camomilla.
Le avrei volute prendere subito ma Mal si incaponì sul fatto che il 'medico' gli aveva detto di farmele prendere prima di andare a dormire....
Così tornammo giù saltellando sulle rocce che, ve l'ho detto, strade non ce n'erano.
Siamo scesi come stambecchi col bicchierino in mano e indovinate cos'era rimasto nel bicchierino dopo quella session di trekking?
One Cazz, Niente, Nothing!
Malcolm disse che magari essendomi così stancata, avrei dormito e comunque avevamo passato una giornata diversa.
Aveva ragione, avevamo passato una giornata diversa.
La notte invece, sarebbe stata come tutte le altre.