martedì 13 settembre 2011

Tosca mi ha detto che gli ultimi post benchè scorrevoli, sono un po' lunghi, quindi fatevi durare 'la cocca di Gesù' fino alla prossima settimana, ok?

la cocca di Gesù

Nella cella di Vera ho lasciato definitivamente quella Lella annoiata, persa, senza identità che giocava col Bic tutto il giorno mettendo in pari il gas o mettendolo tutto da un lato... poi dall'altro.... poi di nuovo....
Appiccicare Vera al Blindo mi aveva dato grande popolarità, ho poi scoperto di aver esaudito il sogno di tutte le ragazze della Sezione che, come vi ho già detto son venute a me prima incuriosite, poi affascinate.
Da quando sono uscita da quella cella Nefasta è improvvisamente cambiato tutto!
Ho iniziato a lavorare (come scopina), 

certo, vien da ridere pensare ad una che lavora MAI ma lo fa in galera, 
ho trovato il coraggio di scrivere agli amici fuori e loro mi rispondevano senza pre-giudizi, grazie a Radio Carcere arrivavano referenze sulla mia persona piene di elogi e queste lettere non arrivavano dalla sezione Nuovi Giunti delle Vallette, ma da Carceri di Massima Sicurezza come quello di Saluzzo dov'è rinchiusa gente con fine pena MAI con cui avevo avuto a che fare quando mi dilettavo a spacciare allegramente, gente che metteva le mani (tutt'e due c'era scritto in una di queste lettere), sul fuoco circa la mia affidabilità!
Essere Lella era di nuovo bello!

 
Le cose che vi ho raccontato, dagli arresti all'agonia apatica e nichilista fino alla resurrezione, meritano una considerazione molto importante, una cosa che ho imparato in quel modo:
La vita può cambiare improvvisamente, in un solo attimo!
Certo si potrebbe pensare che il Destino si è particolarmente accanito con me (ora direi che è stato Magnanimo), forse ero troppo cocciuta se ogni volta mi doveva mettere di fronte a questa Realtà in modo così drastico ma se ciò non fosse accaduto, non sarei diventata quella che sono ora, avrei continuato a vivere stando a galla come molti stronzi fanno, tenendo la testa fuori e sommerso tutto il resto, invece ho imparato che davvero non tutti i mali vengono per nuocere, che tutto può accadere, che niente è infinito neanche la sfiga, che tutto dipende da TE e, non per ultimo che Gesù esiste e io sono la sua cocca!
Non ci credete? Sentite qui:

 
Dopo la cella di Vera transito in una cella tranquilla, fin troppo, dove però conosco la Berta, bilancia come me, intelligente, senso dell'humour in poche parole un imbecille tale quale me, una con cui si rideva di tutto!
Andavamo talmente d'accordo che decidemmo di fare una cella per i cazzi nostri (funziona come fuori, vai d'accordo con qualcuno e decidi di andare a vivere insieme)!
Achtung: anche se lei è l'Imperatrice delle lesbiche, la donna con più peli al mondo ed era dentro per aver sparato al pappone di Via Ormea Jeanon il Marsigliese, io NON divento la sua donna anche se in tutte le Nuove eravamo solo in TRE a non essere lesbiche. La cosa va piuttosto di moda!
Dapprima prendiamo un cellone dove esercitiamo DURA selezione alla porta, tradotto sarebbe che facciamo entrare solo chi ci sembra abbastanza deficente e qui ci divertiamo che la metà basta!
Ci iscriviamo al corso di informatica, al corso di pasta e sale, alle centocinquanta ore anche se non potevamo che avevamo già la licenza media, al corso di cinema.....
Insomma, non eravamo MAI in cella anche perchè lavoravamo tutte e due (lei spesina, tse'!)
....rubiamo la stufetta e ci beccano solo ad inverno terminato (qui ci sta un prossimo post) e talmente volevamo essere denunciate tutte per questo furto che alla fine non denunciano nessuna (qui credo sia intervenuta la mamma della mia amica anche se nemmeno le Agenti nascondevano il fatto che eravamo la cella più simpatica di tutto il complesso, Sezione A inclusa, Tie')!
Una notte che era arrivata la roba (come fuori, ve l'ho detto), ci lasciamo andare a confidenze.
La roba, si sa e se non lo sapete lo saprete ora, funge anche da siero della verità.
Mi lascio andare con le nuove concelline e rendo noto il mio segreto che in parte è che mia madre è ragazza madre, sono figlia ILLEGITTIMA (e qualsiasi cosa illegittima in galera è cosa bella), ma lo SCANDALO visto il posto è che sapevo chi era mio padre e mio padre era
UN MARESCIALLO DI P.S.!

ora in pensione
Non è il posto adatto per dire cose del genere, illegittima quanto vuoi, mi ha salvato (again) il fatto di essere Lella.
Barbarella, una new entry, ne vuole sapere di più, le do le coordinate....
Lei elabora i dati.... 

....poi mi sciorina nome e cognome del Padre in questione. 
Incredibbbile, lo conosceva!!!
Un padre mai cagato che è grazie a lui se ho patito la sindrome d'abbandono.
Un padre che quando ero piccola non consideravo perchè, dicevo, mia mamma mi aveva fatto da madre e da padre.
Un padre che, quando son stata più grande e più delinquente non cagavo per OVVI motivi.
Un padre che mi pesava anche se non c'era, tipo a scuola quando si preparavano i regalini per la festa del papà.
E' qui che agisce il 'tutto può accadere':
Barbarella mi dice: 

"Tuo padre è uno coi ControCazzi, mi ha parato il culo un casino di volte, è davvero valido non dovresti trattarlo così"!
Ora non la voglio fare lunga più di quant'è che devo scendere a prendere sigarette e pappa per il gatto, vi dico solo che forte del giudizio di Barbarella, quando sono uscita (a malincuore, anzi, mi hanno persino scarcerata una settimana prima e ancora non so perchè, forse per farmi saltare il diploma di informatica), e non sapevo dove andare ma meno male che avevo fatto amicizia con Edy, una slava con la faccia bruciata che all'inizio nessuna calcolava tranne io e lei per riconoscenza quando mi si vedeva chiaramente in faccia che ERO DISPERATA CHE NON SAPEVO DOVE ANDARE CHE DA MIA MADRE CERTO NO CHE AVEVA DICHIARATO DI NON AVERE PIU' UNA FIGLIA, Edy mi dice: "Vai a stare a casa mia"!
Mi sono messa alla prova.
Mia madre aveva detto che non potevo andare a prendere le mie cose da lei se non accompagnata dalla polizia (see...) o da mio padre.
Forse confidava nel mio orgoglo, forse aveva confuso orgoglio con Cieca Cocciutaggine, forse non aveva capito che mi aveva ferita e probabilmente gliel'avrei fatta pagare anche solo a livello inconscio.
Ho voluto VEDERE  se quello che mi aveva detto Barbarella era vero: Ho chiamato mio padre.
E' arrivato dopo venti minuti (e trentacinque anni di ritardo), fornito di auto: 

"Andiamo a prendere le tue cose"!