venerdì 26 agosto 2016

acido citrico

C’è stato un periodo in cui lo spaccio passò di mano dai marocchini ai neri i quali neri proposero un nuovo tipo di roba moooolto buona ma che aveva la particolarità di dover essere sciolta con l’acido citrico sennò era come farsi acqua calda.
L’acido citrico altro non è che succo di limone concentrato in polvere ma solo poche farmacie ne erano fornite e te lo davano senza problemi, una di queste era la Sempione di via Gottardo.
Siccome per qualche strano motivo lo spaccio ai tempi si era spostato verso Barriera, la Sempione diventò presto la farmacia più gettonata.
Purtroppo i tossici non possono mai muoversi in tranquillità coi loro adorati pusher e infatti pure madama cominciò a frequentare massivamente la zona tanto che spesso ci si dava gancio con gli spacciatori di colore nelle fabbriche abbandonate
nei dintorni; nei dintornoni oserei dire dato che la zona era vasta e andava da corso G.Cesare/Novara a via Cigna e quando ci capitavi di notte nelle cattedrali ex industriali c’era da cagarsi davvero in mano che non solo non si vedeva dove mettevi i piedi ma se alzavi lo sguardo verso i piani alti, vedevi solo ombre nere (mi spiace per i buonisti ma ombre di colore non si può sentire), che parevano fantasmi ancora più spaventosi dei fantasmi classici a cui siamo abituati (quelli col lenzuolo bianco….).
Fortunatamente la cosa non durò molto, le piazze storiche ripresero le loro storiche attività ed i neri passarono dalla roba citrica alla misconosciuta (in italia) White.

Quando stamattina quando ho preso in mano il fanzinone del programma ToDays che Gozzi mi ha giurato di aver scritto da solo, li ho rivisti quei posti.
Beh, il giardinetto della Gondrand (così si chiamava prima che diventasse il giardinetto davanti allo Spazio 211) l’avevo già rivisto da sana e da sana pensavo: minchia quante pere mi sono fatta qui!, dato che con Can Go avevamo la postazione proprio lì, ma il resto è proprio tutt’un altra cosa.
Certo, è meglio anche se è tutto disseminato di rotonde e le rotonde mi ubriacano, mi viene la labirintite quando ci passo in bici, perdo il senso dell’orientamento, le seguo finchè non finiscono (quindi MAI)… 

Rotonde a parte c'è da non crederci a come sia
cambiata la zona e non mi pare vero andare da quelle parti non per cercare acido citrico ma per vedere concerti o andare a ballare.Nello specifico, non vedo l'ora di rivedere i Jesus and Mary Chain pur se credo sia impossibile bissare il successo inatteso che avevano avuto al Big nell'85.
Dico inatteso perchè girava voce avrebbero suonato solo un quarto d'ora e molti in città avevano fatto i sucatelli ed erano rimasti a casa mentre NOI irriducibili eravamo andati lo stesso.
Credo fossimo non più di 40/50 persone ma ci eravamo dotati di un flacone di popper e Loro con le Loro distorsioni coadiuvate da strobo indemoniate ci han fatto sentire come fossimo tremila ed han suonato per quasi un ora in osmosi con NOI fortunatissimi!
aaaaaah, bei tempi!
Poi beh, Soulwax, niente da dire, non vedo l'ora  di vederli, sono anni che attendo questo momento come non vedo l''ora di ri-infastidire Ivan Smagghe che avevamo ospitato più volte al Centralino per The Plug.
Bravo Gozzino, quest'anno mi piace più dell'anno scorso il programma, almeno su carta.

P.S.: la figlia de l'Oreal moglie dei Monaci del Surf mi precisa ad ogni sms che la strumentazione è quasi tutta di Genio, io l'avrei scritto nel fanzinone...