mercoledì 9 maggio 2012

i colpi

Leggendo tutti questi Post circa le mie varie reclusioni, ci si potrebbe fare l'idea che io, poverina, fossi sempre in galera, mentre la verità è che ho colpito impunemente quasi tutti i negozi della città per diversissimi anni.
Che rubare mi piacesse moltissimo, già ve l'ho detto ma siccome spesso diventavo il Genio del Male, oggi mi va di raccontarvi diverse trovate Made in LZP.
Se eri ladro e tossico, il sabato dovevi fare doppio bottino che, ai tempi, i negozi erano chiusi la domenica.
La cosa era molto stressante, anche perchè per rivendere dovevi andare dai ricettatori a Porta Palazzo e, di sabato, tra balon e mercato, girava tripla madama, quindi anche il rischio di 'imprevisti'  era triplo.
Fortunatamente in soccorso dei tossici/ladri, giunse l'apertura a Porta Nuova del Free Shop.
Una manna!
Era aperto tutti i giorni fino alle nove, roba da leccarsi le dita!
Ai tempi agivo col mio di allora fidanzato che, per motivi miei, chiamerò Livido.
Con Livido in quel periodo eravamo ospiti di due SuperPusher (roba Buonissima ma Carissima a portata di branda), in Zona Lingotto, quindi in settimana massacravamo tutti i negozi della zona che per noi era nuova.
Facevamo incassi notevoli, non ricordo altri periodi così fertili, tiravamo su dalle 300 alle 500.000 lire al giorno ma quella SuperBrown costava 200 carte al grammo e ce ne facevamo un grammo a testa, dunque eravamo sempre in sbattone (belli fusi, però).
La domenica, con calma, prendevamo un qualsiasi Bus che tanto da Lingotto portano tutti a P.N. e ci recavamo al Free Shop.
Inizialmente colpivamo come tutti: stavamo lì a scegliere la merce, a togliere la barra magnetica attenti a non farci vedere dallo specchio convesso (il segreto è: se tu vedi nessuno nello specchio, nessuno vede te), e uscire pagando un Kinder Bueno ma con questo sistema dovevi fare diversi giri rischiando di dare troppo nell'occhio, arrivò quindi l'ideona:
Si decideva prima chi dei due sarebbe entrato con un borsone vuoto, quasi sempre entrava Livido (gli piaceva), poi buttava ogni sorta di merce nel borsone (profumi, maglioni, magliette, calzini, caffè, parmigiani, salmoni), senza star lì a togliere barre magnetiche e balle varie e, invece di dirigersi all'uscita, tornava verso l'ingresso (che si apriva SOLO dall'esterno), SOLO che all'esterno c'ero io che appena lo vedevo arrivare, mi mettevo sul tappetino dell'ingresso azionando l'apertura della porta, lui mi lanciava il borsone, io acchiappavo il tutto e mi SMATERIALIZZAVO!
Il più delle volte mi dirigevo verso la fermata dei Bus e salivo sul primo che arrivava per poi scendere alla fermata successiva; se non arrivava subito qualcosa su cui salire, mi cambiavo d'aspetto, che so, mettevo un cappellino, se avevo il bomber, lo giravo dal lato arancio (il bomber lo avevo quasi sempre che è dotato di larghe maniche da riempire di refurtiva e in vita ha l'elastico che sostiene ogni cosa, specie se hai uno zainetto in spalla che blocca il tutto perfettamente nascondendo eventuali spigoli).
Non avete idea dell'adrenalina che saliva quando brincavo questo borsone e fuggivo!
Avevo sempre paura di sentirmi una mano sulla spalla che mi frenasse, dicendo la solita cosa:"Signorina, mi segua", ma siccome questa era solo una mia proiezione, il farla franca mi faceva sentire invincibile e mi metteva le ali ai piedi, mi capitava quella cosa per cui cammini talmente veloce che non ti senti padrone delle gambe che addirittura si inciampano, si attorcigliano tra loro, come se le comandasse qualcun altro!
SUBLIME!
Non so quanti colpi del genere abbiamo fatto, tantiTantissimi, finchè un giorno Livido arriva verso l'ingresso, io come al solito metto il piede sul tappetino ma la porta NON SI APRE!
Metto su anche l'altro piede. Niente!
Inizio a saltarci su sto cazzo di tappetino: Nisba!
Lui mi guardava interrogativo, mentre il mio sguardo passò dallo stupore al panico perchè vedevo giungere alle sue spalle due guardie che lo ammanettano!

Preso!
Rimasi lì un po' per vedere se lo portavano via.

Lo portarono via. 
Di me non si curarono.
Tornai a Pusheropoli affranta che ero rimasta senza malloppo e senza il mio uomo e, per la PRIMA volta i due pusher (una coppia), (una coppia di ragni), si presero cura di me offrendomi l'unica medicina che noi tossici conosciamo: un bel Perone!
Quando si dice che non tutti i mali vengono per nuocere....