sabato 30 aprile 2016

let it be...

L'ultimo post l'avevo pensato più lungo ma ho dovuto scegliere tra  lanciare segni di vita e non scrivere affatto perchè improvvisamente son diventata impegnatissima; mi sto lasciando andare a profondi inevitabili cambiamenti che ci ho messo un po' a digerire ma che adesso mi elettrizzano.
Chissà perchè ogni volta che devo cambiare  mi spavento et angoscio. 

Qualsiasi vita debba mollare eh!, per esempio quando ho capito che l'amore con la roba era finito ed avrei dovuto diventare altro, mi sono macerata nell'indecisione, crogiolata nel tormento; ho lottato come un toro per oppormi alla nuova me come se quella che lasciavo fosse la migliore vita possibile.
Stessa cosa quando ho mollato (a forza!) la casa in cui ho abitato per trentasei anni. Era lo stabile scandalo di via Bava, come si diceva ai tempi, un palazzo davvero sgarrupato ma per me era il massimo e ci ho sofferto parecchio; chissà dove pensavo sarei capitata invece, anche se ci ho messo un po', sono finita nella zona dei miei sogni.
Bene, anche stavolta quando ho capito che un altro ciclo era terminato mi sono tormentata et angosciata per alcuni mesi poi, come sempre, mi è venuto in soccorso Bowie.
Mi appare una sera in cui il telecomando decise per me; un superDoc dal titolo Five Years che ho beccato già iniziato ma casualmente nel momento in cui lui dice che lascia New York di botto, senza valigie ne' altro che se' perchè sentiva che quella vita si stava spegnendo; voleva vedere cos'altro c'era, chi altro poteva diventare e anche se è stato doloroso lasciare quella città, quella sua vita e quei suoi amici (e sapete quali erano gli Amici di David...), si è lasciato andare con fiducia verso la nuova trasformazione.
Ecco, c'è gente che non cambia mai e il motivo proprio mi sfugge, io inevitabilmente dopo un po' mi annoio a fare ed essere sempre la stessa cosa e ormai dovrei averlo capito ma mi spavento e mi oppongo energicamente e cocciutamente lo stesso tutte le volte che sento di dover mettere la mano sul cambio ma poi, sempre SEMPRE in un modo tra l'accidentale e l'illuminato, un po' come quando mi parte il piede sul reset del computer, c'è quel momento magico in cui mi arrendo, mi rilasso, lascio che sia...

P.S.: anche questo non è il post che avevo in mente l'altro giorno.