mercoledì 23 maggio 2012

Jenny Rotten

Per diversi motivi continuo a vedere amici  tutt'ora coivolti nelle Relazioni Pericolose (stupefacenti, dipendenza...).
Ci si continua a vedere che gli va di raccontarmi gli sviluppi, le illusioni, gli scivoloni, sanno che non li giudico perchè ci sono passata anch'io e anche perchè gli sono simpatica.
Ne parliamo con leggerezza e ironia, sanno che MAI cercherei di convincerli a smettere perchè quel momento (se arriverà), sarà un momento tutto loro, io li accetto così come sono, e non sono male, certo, non ho fretta.
Inevitabilmente però, vista la difficoltà della faccenda (smettere), mi chiedono:
"Ma come si fa? Come hai fatto tu?"
Eggià, come ho fatto io?
Tralasciando il fatto che, secondo me, se io riesco a fare una cosa, vuol dire che quella cosa è facile e la possono fare tutti,
sarebbe comunque un bell'incipit per un manuale: "COME SMETTERE DI DROGARSI"...
millemila copie vendute, ospite in tutti i programmi televisivi, tavole rotonde con al mio fianco Don Ciotti e Courtney Love...
Invece, non mi ricordo una mazza!!!
So che non riuscivo a smettere, se non si calcolano le volte che smettevo giusto per far scemare l'assuefazione per poi riprendere con maggiore enfasi, una specie di ricerca della Pera Primordiale.
Ricordo che nell'ultimo periodo quando ormai ero stufa anche di Questa Relazione che trascinavo come qualsiasi altra relazione, il Destino mi ha messo sulla strada Rocchina che era in questa comunità diversa, ricordo ancora le parole, Nietzscheiana pure Lei, mi aveva detto:
"Non è come le altre dove devi stare almeno due anni e varie trafile uguali per tutti, al Punto sanno che SIAMO TUTTI DIVERSI e ognuno segue un percorso SOLO SUO"!
Dopo dieci anni di Sert e di Finzioni al limite dell'Oscar, un giorno mi presentai dicendo che se comunità dovevo fare, sarei andata SOLO Lì!
Mi ci mandarono, ero la Cocca del Sert.
Ma, anche lì, tra terapie varie, sindromi d'abbandono, kundalini, climbing, relazioni d'uso, non so bene cos'è che abbia funzionato, non ricordo, di certo c'è che ero entrata per scoprire come mai non riuscivo a smettere e invece ho scoperto perchè avevo iniziato.
Quel che ricordo bene però, ha a che fare con una Notte.
Una notte in cui mi trovavo in Via Po di ritorno dai murazzi.
Probabilmente l'ennesima notte in cui avevo pensato al Suicidio ed avevo fallito che l'unico modo dolce di morire sarebbe stata un Over, ma sarebbe stato troppo banale, tutti immaginavano sarei finita così, per non contare che per fare Over, assuefatta com'ero, avrei dovuto spendere un capitale e scaldare la roba in un mestolo!
Quella notte, mentre camminavo sotto i portici tutta ammaccata che facevo a botte sempre, privata di ogni parvenza di rispettabilità e probabilmente di nuovo senza un posto dove dormire, mi resi conto che avevo DAVVERO perso tutto, ero rimasta SOLA ma davvero SOLA e avevo paura!
L'unica che mi era ancora amica era Torino (considerata come Nuda Proprietà), pareva che i portici si piegassero su di me in un abbraccio.... ....sicuramente un allucinazione che nessuno poteva volermi bene, per tutti quegli anni era come se avessi girato velocemente su me stessa con un ascia in mano falciando tutto ciò che mi stava vicino, anche chi mi veniva incontro e, girando, girando, coi piedi scavavo e sprofondavo, sì, proprio come molte scene di Will Coyote che mulinella talmente che trapassa la terra per poi ritrovarsi a Tokyo!
Giravo, scavavo e ferivo.
Quella notte devo aver scavato più del solito e quando inevitabilmente mi fermai e la polvere iniziò a calare, lì, in fondo a quella fossa, nonostante tutto, vedevo qualcosa di interessante.
Me stessa.

Avevo perso tutto ma mi ero rimasta Io!
In fondo non ero male,
mi ero molto simpatica. 

Forse era da qui che dovevo cominciare!

mercoledì 16 maggio 2012

Fazio che Strazio!

Fazio, hai veramente rotto il cazzo, spero proprio che la tua squadra di MERDA non passi i Play Off che dopo la serata boriosamente noiosa che mi hai fatto passare ieri sera, ti meriti il PeggioAssoluto e non dire che potevo cambiare canale che mi sembrava di essere su 'scherzi a parte', only noia in ogniddove, persino i miei canali filmosi erano d'accordo e passavano solo China Films e non robe alla 'Lanterne Rosse', films d'azione all night long, come se sapessero che gli asiatici non li distinguo l'uno dall'altro, eccezion fatta per Yoko Ono.
Ma qualcun altro che ti odia c'è, lo so, è chi non ti ha detto che quel taglio di capelli ti sta di cazzo e non contento ti ha detto pure che stavi bene con quegli occhiali....nel complesso sembravi un provolone con un otto nel mezzo!
Per non parlare del ricercato poi, l'uomo più noioso della galassia, l'ibrido tra Alfano e Celentano, sì, proprio l'amico tuo Saviano, quello che annoia anche se racconta la vita di Napoleone.
No, non ti credere, non sono riuscita a guardarti, scanalavo ogni tanto sperando che finisse, invece eri lì SEMPRE, sempre con qualche ospite che ormai mi sta sul culo perchè per tutta la stagione ve li siete passati con i conduttori di quelli che una volta erano i miei programmi preferiti, non pensare che non l'abbia notato, tu, la Dandini, Volo, sempre lì a rimbalzarvi Don Gallo, Erri De Luca, Capossela, quella poveretta di Elisa che da quando ha partorito s'è indurita nei lineamenti che pare una pietra dell'Isola di Pasqua!
....rimasugli di quella merda che è stato il concerto del primo maggio, personaggi e canzoni noiose e, che palle con 'sto De Andrè, BASTA!!!! 

Per par Condicio avresti dovuto far vedere che figurone di merda ha fatto sua nipote all'Isola dei Famosi, se non è parentopoli questa... la Ghezzi che campa ancora di vedovanza, il figlio che se non era figlio suo e che canta le lagne sue, avrebbe comprato anche lui una bella laurea in Albania.
Ma poi, dovevi finire alle undici e mezza e all'una eri ancora lì, lo so perchè aspettavo Piroso per purificarmi di tutto quel buonismo edulcorato e appiccicoso, invece NIET! 

Hai occupato uno dei miei canali preferiti comportandoti come uno qualsiasi dei dittatori che odi PER TRE GIORNI!!!!
No, no, caro, non sono l'unica, lo so che ti stai crogiolando nei dati degli ascolti ma quella è tutta gente che s'è addormentata dopo il primo intervento dell'ibrido e, se i dati resistono anche dopo la puntata di ieri, si tratta di persone che sono passate dal sonno alla Morte!
Stasera non mi vedi che sono già apparecchiata per 'Chi l'Ha Visto', finalmente un po' di omicidi, spero anche in uno speciale sul nazismo subito dopo o, almeno almeno una Minolata su 'la Vita di Checco Zalone', che mi manca taaanto!
Un Vaffanculisssimo di cuore, vai pure in vacanza ora e che un uragano ti segua dovunque tu decida di andare, spero con Saviano!

mercoledì 9 maggio 2012

i colpi

Leggendo tutti questi Post circa le mie varie reclusioni, ci si potrebbe fare l'idea che io, poverina, fossi sempre in galera, mentre la verità è che ho colpito impunemente quasi tutti i negozi della città per diversissimi anni.
Che rubare mi piacesse moltissimo, già ve l'ho detto ma siccome spesso diventavo il Genio del Male, oggi mi va di raccontarvi diverse trovate Made in LZP.
Se eri ladro e tossico, il sabato dovevi fare doppio bottino che, ai tempi, i negozi erano chiusi la domenica.
La cosa era molto stressante, anche perchè per rivendere dovevi andare dai ricettatori a Porta Palazzo e, di sabato, tra balon e mercato, girava tripla madama, quindi anche il rischio di 'imprevisti'  era triplo.
Fortunatamente in soccorso dei tossici/ladri, giunse l'apertura a Porta Nuova del Free Shop.
Una manna!
Era aperto tutti i giorni fino alle nove, roba da leccarsi le dita!
Ai tempi agivo col mio di allora fidanzato che, per motivi miei, chiamerò Livido.
Con Livido in quel periodo eravamo ospiti di due SuperPusher (roba Buonissima ma Carissima a portata di branda), in Zona Lingotto, quindi in settimana massacravamo tutti i negozi della zona che per noi era nuova.
Facevamo incassi notevoli, non ricordo altri periodi così fertili, tiravamo su dalle 300 alle 500.000 lire al giorno ma quella SuperBrown costava 200 carte al grammo e ce ne facevamo un grammo a testa, dunque eravamo sempre in sbattone (belli fusi, però).
La domenica, con calma, prendevamo un qualsiasi Bus che tanto da Lingotto portano tutti a P.N. e ci recavamo al Free Shop.
Inizialmente colpivamo come tutti: stavamo lì a scegliere la merce, a togliere la barra magnetica attenti a non farci vedere dallo specchio convesso (il segreto è: se tu vedi nessuno nello specchio, nessuno vede te), e uscire pagando un Kinder Bueno ma con questo sistema dovevi fare diversi giri rischiando di dare troppo nell'occhio, arrivò quindi l'ideona:
Si decideva prima chi dei due sarebbe entrato con un borsone vuoto, quasi sempre entrava Livido (gli piaceva), poi buttava ogni sorta di merce nel borsone (profumi, maglioni, magliette, calzini, caffè, parmigiani, salmoni), senza star lì a togliere barre magnetiche e balle varie e, invece di dirigersi all'uscita, tornava verso l'ingresso (che si apriva SOLO dall'esterno), SOLO che all'esterno c'ero io che appena lo vedevo arrivare, mi mettevo sul tappetino dell'ingresso azionando l'apertura della porta, lui mi lanciava il borsone, io acchiappavo il tutto e mi SMATERIALIZZAVO!
Il più delle volte mi dirigevo verso la fermata dei Bus e salivo sul primo che arrivava per poi scendere alla fermata successiva; se non arrivava subito qualcosa su cui salire, mi cambiavo d'aspetto, che so, mettevo un cappellino, se avevo il bomber, lo giravo dal lato arancio (il bomber lo avevo quasi sempre che è dotato di larghe maniche da riempire di refurtiva e in vita ha l'elastico che sostiene ogni cosa, specie se hai uno zainetto in spalla che blocca il tutto perfettamente nascondendo eventuali spigoli).
Non avete idea dell'adrenalina che saliva quando brincavo questo borsone e fuggivo!
Avevo sempre paura di sentirmi una mano sulla spalla che mi frenasse, dicendo la solita cosa:"Signorina, mi segua", ma siccome questa era solo una mia proiezione, il farla franca mi faceva sentire invincibile e mi metteva le ali ai piedi, mi capitava quella cosa per cui cammini talmente veloce che non ti senti padrone delle gambe che addirittura si inciampano, si attorcigliano tra loro, come se le comandasse qualcun altro!
SUBLIME!
Non so quanti colpi del genere abbiamo fatto, tantiTantissimi, finchè un giorno Livido arriva verso l'ingresso, io come al solito metto il piede sul tappetino ma la porta NON SI APRE!
Metto su anche l'altro piede. Niente!
Inizio a saltarci su sto cazzo di tappetino: Nisba!
Lui mi guardava interrogativo, mentre il mio sguardo passò dallo stupore al panico perchè vedevo giungere alle sue spalle due guardie che lo ammanettano!

Preso!
Rimasi lì un po' per vedere se lo portavano via.

Lo portarono via. 
Di me non si curarono.
Tornai a Pusheropoli affranta che ero rimasta senza malloppo e senza il mio uomo e, per la PRIMA volta i due pusher (una coppia), (una coppia di ragni), si presero cura di me offrendomi l'unica medicina che noi tossici conosciamo: un bel Perone!
Quando si dice che non tutti i mali vengono per nuocere....

giovedì 3 maggio 2012

commenti:

Sono un tuo affezionato lettore, per questo motivo tengo a dirti che il tuo ultimo post (sfiga e sorprese per Lzpm), non mi è parso in linea con gli altri. La sensazione che ho avuto è che tu ti sia interrotta diverse volte (una a causa della Geppi), poi hai ripreso e di nuovo sei stata distratta (stavolta da una pozzanghera). Hai salvato il tutto, ma poi quando hai riaperto il Blog, avevano cambiato lo status dello stesso e, secondo me, sei impazzita perchè non trovavi più quel che avevi salvato (dev'esserti servito parecchio il Corso d'Informatica...) Quando finalmente l'hai trovato eri ormai in embolia, l'hai riletto velocemente ed hai gettato virgole ad minchiam, sbaglio? In ogni caso continuo a non poter fare a meno di Lady Cacca e mi auguro uno svelto assorbimento dell'Embolo! Per sempre tuo lettore, Anonimo

mercoledì 2 maggio 2012

sfiga e sorprese per lellazepam

Una volta mi hanno persino scarcerato con una settimana d'anticipo.
Giuro che tutt'ora non si spiega l'enigma: 
io ero dentro per quella faccenda delle tre videocassette per cui mi avevano dato otto mesi ma solo perchè avevo patteggiato che si sentivano di manica larga quel giorno e volevano darmi DUE anni, invece.
Si trattava di quella volta che avevo capito di essere alle Nuove solo quando, ripresami da superTorpore, avevo notato di avere Doctor Martin's privi di lacci.
Si trattava di quella volta che ero in cella con Elena e 'grazie!' al prete avevo saputo che mia madre non ne voleva più sapere di me.
Si trattava di quella volta che la madre della mia amica direttrice dell'Istituto mi aveva guardato con disgusto ma anche compassione.
Insomma, in sole due settimane avevo accumulato abbastanza sconfitte da farmi retrocedere in C2, credevo potesse bastare, invece la sfiga aveva deciso di scatenarsi:
un pomeriggio di pieno cazzeggio, ancora appannata dalla dose di metadone, mi chiamano in matricola.
Quando la matricola ti chiama di pomeriggio, è solo per dare brutte notizie, se poi è un venerdì 'quel numeo lì', puoi andare tranquilla che torni in cella pregna di merda, la cosa è talmente risaputa che la matricola di pomeriggio viene chiamata 
'Il Corvo'!
Siccome non ho alternative, scendo.
Questo carabiniere con sembianze di corvo tira fuori un po' di carte e mi dice che io sono reclusa per tal motivo, da tal giorno con pena di cinque mesi e quindici giorni.
Io gli dico che no, sono reclusa per quell'altro motivo lì, da tal altro giorno con condanna a otto mesi.
Lui guarda le carte.
Anch'io guardo le carte e l'unica cosa che pare chiara è che mi sarei fatta sia i cinque mesi e quindici giorni che gli otto mesi.
Quello che nessuno riusciva a spiegare è come mai io risultassi detenuta dalla settimana prima del mio ingresso reale, insomma, risultavo detenuta mentre ero ancora in libertà a delinquere e farmi come si deve!
Accettai l'ennesima sconfitta perchè la prima cosa che impari in galera è che le tue ragioni non hanno peso, sei impotente, sei nelle loro mani pasticcione e, soprattutto che, ora che sei prigioniera e ti hanno in pugno, ne approfitteranno per farti scontare tutto quel che si può.
Torno in cella ancora sbalordita per l'enorme errore e certa che non mi sarei messa di traverso dato che l'unico modo per dimostrare che ero libera quella settimana lì, era esibire altre denunce a piede libero!
Quando lo stupore scende, mi sale la depressione: non solo non sarei stata libera per il mio compleanno, mi sarei fatta dentro pure Natale, Capodanno e anche Pasqua!
...arrivarci a Pasqua...
Si trattava di quella volta che ero finita nella cella di Vera e, ora che ne scrivo, capisco perchè mi ero autoinflitta l'ulteriore pena di inerzia fisica e cerebrale: avevo accusato il colpo!
Il Ministero e la Vita mi avevano presentato il conto:
5,15 +  8= 13 mesi,15 giorni; sottrai la mamma e tutto quello che avevo fuori, moltiplica per depressione da carenza+cella con Vera= ZERO
Zero Lella, Zero voglia di vivere, Zero voglia di reagire.
Un libro nello scaffale da rispolverare a fine pena.
***
Invece, come sapete, mi ripresi, feci volare la slava e, da vera Fenice, risorsi dalle mie ceneri.
Lavoravo come scopina, ero in cella con la mia DAVVERO amica Berta che andava in permesso e tornava imbottita di 'sostanza', frequentavo il corso di informatica e mi mancava una settimana per l'Attestato....  
...diciamo pure che mi divertivo parecchio, 
quando un pomeriggio, mentre eravamo in cella a fare socialità con Edy a spartirci via naso i proventi del permesso della Berta, sull'uscio della nostra cella arriva l'Agente che Urla il mio nome e mi dice di uscire.
Noi eravamo belle lesse, mancava poco alle otto (fine socialità), prendiamo per il culo l'Agente e le diciamo:
"Guarda che è Edy che deve uscire!"
Questa ce l'aveva proprio con me, invece! 
Ripetè il cognome e impunemente aggiunse:
"Sei scarcerata!"
Le tenebre si impossessarono di noi (di me, soprattutto).
Era incredibile, in genere non si attende altro che una notizia del genere, non vedi l'ora di uscire, passi giorni, mesi, anni, a fantasticare su ciò che farai una volta Libera, invece mi comportai come una nera che, vi ho già raccontato, le nere non avevano tutta questa voglia di tornare diciamo 'libere', sapevano ciò che avrebbero dovuto affrontare: 
una schiavitù più bieca.
Beh, diciamolo, io non ero veramente nera, quel che faceva paura a me, era che non sapevo cosa avrei dovuto affrontare fuori, in più non godendo dei benefici della fratellanza tipica dei neri, non potevo contare su nessuno e comunque vivevo come un INGIUSTIZIA PROFONDA quest'idea ASSURDA di scarcerarmi una settimana prima, una settimana prima dell'Attestato, prima che mi fossi organizzata per il 'fuori' e in più ero fusissima, non avevo nemmeno l'input del "vabbè, mi faccio un MegaPerone"!
La Berta l'aveva presa peggio di me.
Non mi attaccai ai muri proprio come facevano le nere, ma provai a convincere le Agenti che accorrevano SCANDALIZZATE a tenermi fino al mattino, quando avrebbe aperto i conti correnti, per poter prendere il denaro che avevo guadagnato lavorando in galera, mica potevo uscire senza una lira. E dove sarei andata poi?
Ragazzi, ero preda di quella PAURA paralizzante che ti attanaglia la nuca come una ganascia!
Questa paura probabilmente si è resa visibile sul mio musetto che sormontava un corpicino diventato ormai oltre i 70 Kg (dicevo che la testa sembrava un bottone confronto al resto), certo non potevano tenermi lì che quando il Ministero decide, devi fare come vuole lui, in più se non ti scarcerano scatta il Sequestro di Persona, però si diedero tutte da fare per trovare una soluzione:
Edy mi avrebbe lasciato casa sua (e solo di ciò ci  sarebbe da scrivere un libro intero) e l'Agente mi sganciò dal suo personale portafoglio un Cinquantone, così non scassavo più il cazzo con la storia dei conti correnti, insomma, dovetti uscire per forza.
Forse il Ministero si era reso conto dell'errore fatto dalla Matricola quel venerdì pomeriggio e mi aveva scalato la settimana senza avvertirmi, non lo so, nessuno sapeva spiegarmi perchè mi scarceravano in anticipo, come vi ho detto prima, quando sei recluso sei impotente e ti devi fidare delle loro mani  pasticcione, nel bene e nel male!

P.S.: quando tornai il giorno dopo per prelevare il mio 'Stipendio', sulla scheda non era segnato il debito con l'Agente, quindi non restituii il cinquantone e ciò mi riempì di gioia, il vento era cambiato, il Ministero era mio complice nel furto di denaro ad un Agente penitenziario, non è da tutti!